Breve storia di un’auto che ha segnato la cultura italiana in occasione del suo, da poco passato, sessantesimo compleanno.
Le parole del capo marchio della Fiat e del marketing FCA sintetizzano la storia della piccola auto <<Se èvero che la Fiat 500 ha segnato la storia dell’automobile, èaltrettanto vero che non èmai stata solo un’automobile èentrata nell’immaginario collettivo diventando un’icona, che ora ha l’onore di essere certificata dall’acquisizione del MoMA: un tributo al suo valore artistico e culturale>>.
La Fiat 500 nasce nel periodo in cui l’Italia vive il boom economico. Dopo i primi anni del Dopoguerra certamente non facili, il Bel Paese vive il cosiddetto miracolo economico in cui la miseria diventa, per sempre piùpersone, un lontano ricordo in un’epoca contraddistinta da diversi cambiamenti anche storici. Come dichiara Dante Giocosa, ingegnere e designer storico della Fiat che sancisce la nascita di questa macchina: <<bisognava fare un’auto piùeconomica, piùspaziosa e veloce della Topolino>>. Quest’ultima infatti era giàuna Fiat 500 ma era piùnota sotto il nome di “Topolino”a tal punto da essere poi di fatto riconosciuta come un precursore di quella che oggi si intende per 500, era un’utilitaria, una berlina a due posti che venne prodotta tra il 1936 ed il 1955.
Dal 1957 iniziòla produzione della vera e propria 500 che inizialmente costava 465 mila lire il che equivaleva a tredici stipendi medi.
Come dichiara Vittorio Valletta, l’allora amministratore delegato della Fiat, l’ambizioso progetto prevedeva di: <<mettere gli italiani sulle quattro ruote>> e la creazione della 500 aiutòa raggiungere quest’obiettivo. Nello stesso tempo lo Stato finanziòla costruzione di importanti autostrade. L’Italia alla fine degli anni ’60 conquistòil secondo posto dopo la Germania nella ComunitàEconomica Europea, da poco costituita, il che facilitòla motorizzazione di massa ed il conseguente desiderio da parte della popolazione di possedere una macchina, magari il cosiddetto “Cinquino”. Ciòfu dovuto anche alla nuova abitudine delle scampagnate domenicali fuori porta e come non pensare alle colonne d’auto dei vacanzieri che da questi anni entrarono nell’iconografia delle ferie estive dell’italiano medio, ben rappresentato nei film specchio di quell’epoca.
Èinteressante osservare anche il fatto che sia stata la prima vettura che nelle pubblicitàdell’epoca fosse stata affiancata da una figura femminile come testimonianza di una rivoluzione del costume e quindi delle libertàche le donne stavano conquistando. Èpossibile affermare che in termini semiotici seguendo lo schema elaborato da Floch la pubblicitàunitamente all’oggetto in sérichiamino una valorizzazione pratica grazie alle piccole dimensioni ed una valorizzazione utopica in quanto corrispondeva alle aspettative e alle aspirazioni di un Paese che si stava evolvendo, che cominciava a sognare e l’acquisto di quest’auto contribuiva a far fantasticare i consumatori.
La 500 dal giorno della sua messa sul mercato nel 1957 al 1975 non ha sempre mantenuto la medesima struttura ma nel tempo èstata migliorata. Inizialmente presentava solo due posti e soltanto una panca dietro. Successivamente pur mantenendo grosso modo la sua forma estetica, nonostante alcune modifiche, la vettura venne omologata per quattro passeggeri e quindi la parte posteriore nell’abitacolo venne sostituita con un sedile ma non solo perchéanche il motore venne potenziato passando da una cilindrata da 479 a 594 cc. quindi le serie ed i modelli che negli anni si sono susseguite sono state diverse.
Poi pur acquisendo altre sembianze a parte l’omonimia, che perònon hanno nulla a che vedere con le serie prodotte tra il 1957 ed il 1975 la 500 èstata riproposta tra il 1991ed il 1998 e quindi dal 2007 in una versione ancora presente sul mercato.
il 4 luglio 2017 in onore del suo sessantesimo anniversario dal prima presentazione si èsvolta la parata con piùdi mille 500 provenienti da tutto il mondo a Garlenda, piccolo paese vicino Savona, dove da 34 anni si festeggiano i compleanni dei “Cinquini”. Quest’anno peròl’evento èstato di tali proporzioni che per ospitare il numero esorbitante delle vetture riunite si èreso necessario aprire la pista dell’Ippodromo dei Fiori di Villanova d’Albenga, a cui hanno partecipato i rappresentanti di molte nazioni, sia europee che extraeuropee.
Inoltre lo stesso giorno èstato anche immesso sul mercato un nuovo francobollo che la rappresenta, evento cosìdescritto dal Sole 24 ore: <<Nella palazzina di Mirafiori a Torino, si èsvolta la cerimonia dell’annullo filatelico relativa all’emissione di un nuovo francobollo celebrativo dedicato alla Fiat 500, nel giorno del sessantesimo compleanno. Il francobollo che diventeràda collezione, èprodotto in 1.000.000 di unitàe celebra un modello che ha fatto la storia del mondo dell’automobile. Del valore di 0,95 euro, èstampato dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e mostra il classico profilo della Fiat 500 “storica”, sovrapposto a quello altrettanto celebre della Fiat 500 di oggi. Lo sfondo èblu con una fascia tricolore in prossimitàdel margine superiore quasi ad incorniciare le date 1957-2017 e la dicitura “Fiat Nuova 500”con un “lettering”che riproduce quello delle affissioni pubblicitarie del 1957. Si tratta di un’opera d’arte in miniatura che celebra la realizzazione di un grande sogno di mobilitàe libertà“datato”60 anni>>.
Infine sempre il 4 luglio un esemplare della serie F, che èstata la piùprodotta negli anni compresi tra il 1965 ed il 1972, èentrato a far parte della collezione permanente del Museo d’arte moderna di New York come simbolo del design e della cultura italiana nel mondo e diventando cosìa tutti gli effetti un’opera d’arte.
Anche se èprobabile che l’acquisizione del MoMA oltre all’emissione del nuovo francobollo daranno un ulteriore impulso alle vendite della nuova 500 disponibile attualmente nei concessionari non si puòprescindere dal fatto che la bellezza e l’eleganza che hanno contraddistinto il “Cinquino” originale siano innegabili. L’idea di design ebbe immediatamente un incredibile successo a tal punto che nel 1959 questa piccola autovettura si aggiudicòil premio Compasso d’oro per la sua estetica.
Pur sapendo che per una questione commerciale non èpossibile che la Fiat riproduca l’esatta copia, seppure meccanicamente modernizzata della Cinquecento d’epoca, non si puònon formulare un pensiero sul fatto che l’Azienda avrebbe potuto prendere in esame l’idea di un’autovettura il piùpossibile simile all’originale, probabilmente con un buon risultato in termini economici grazie alle potenzialitàdi auto dalle dimensioni cosìminute da meritare ai tempi della sua uscita il soprannome di “piccolo vasetto di yogurt”, nome dato alla 500 quando comparve per la prima volta sul mercato.
Ciònonostante bisogna essere felici ed orgogliosi di come la creativitàitaliana sia stata premiata con l’entrata di questa indimenticabile auto in un museo cosìprestigioso come il MoMA di New York, citando anche le parole di Martino Stierli, Philip Johnson Chief Curator Architeture and Design del MoMA: <<la Fiat 500 èun’icona della storia dell’automobile che ha cambiato per sempre il modo di disegnare e di produrre auto e aggiungere questo capolavoro quotidiano alla nostra collezione ci consente di ampliare il racconto del MoMA sulla storia del design automotive>>.
La speranza èche in un prossimo futuro altri capolavori del design italiano possano fare il loro ingresso in un museo quale segno di riconoscimento della genialitàproveniente dal Bel Paese unitamente, perchéno, all’augurio che sia possibile ritrovare anche solo in parte quell’atmosfera di fiducia, di entusiasmo e di ottimismo che hanno contraddistinto il decennio della nascita della mitica 500, gli anni Sessanta.
Giulia Cesarini Argiroffo